Regionalism and nationalism in contemporary international sport (Universitat de Vic - 28-30 giugno 2017)

Matteo Monaco,

(Società Italiana di Storia dello Sport)

La prima conferenza internazionale “Regionalism and nationalism in contemporary International Sport”, svoltasi a Vic in Spagna dal 28 al 30 giugno, ha apportato diversi e interessanti spunti di riflessione per la ricerca scientifica futura sul rapporto tra lo sport e il nazionalismo. Introducendo i lavori, il direttore della conferenza, il professore della Southampton Solent University, Jim O’Brien, ha evidenziato l’importanza che ebbe e tutt’ora ha lo sport nell’affermazione dei nazionalismi e dei regionalismi in Europa e nel Mondo. Partendo da questa premessa e rifacendosi a casi emblematici del Novecento e dell’Ottocento europeo, la conferenza è stata aperta con l’obiettivo di studiare e conoscere i casi meno noti del rapporto tra sport e nazionalismo nella storia e nella contemporaneità.

La conferenza partiva da una concezione di fondo: nel nostro tempo, con le relazioni tra regioni, nazioni e più complesse forze globali sotto un continuo ed intenso controllo, lo sport continua ad avere un ruolo importantissimo nell’articolazione e nel rafforzamento delle identità nazionali e regionali su base internazionale.

Muovendo dalla situazione politica contemporanea globale, dai mille volti di un’Europa dall’incerto e difficile futuro alla progressiva e geometrica crescita del mondo asiatico, passando per le tensioni presenti nel continente nordamericano, i referenti della conferenza si sono posti l’obiettivo di considerare le implicazioni degli sviluppi dello sport internazionale, attraversando comunque tutti i continenti ma usando come casi emblematici quello della Spagna e della Catalogna, regione che ha ospitato il congresso in un periodo di particolare fermento regionalista.

La conferenza, strutturata in dodici differenti panel, due tavole rotonde e tre keynote speaker, ha avuto tre principali livelli di discussione. Il primo ha studiato lo sport come elemento di nation building e di rafforzamento delle identità regionali; il secondo ha analizzato in chiave storica le tradizioni sportive nazionali; il terzo livello ha posto l’accento sulle trasformazioni dello sport a partire dagli anni Ottanta del XX secolo, esaminandone il rapporto con la mutazione crescente del mondo dei media.

Le ricerche, tutte originali e inedite, hanno contribuito ad ampliare la conoscenza dell’indubbio binomio sport-nazionalismo a realtà poco studiate in Europa. È questo il caso, ad esempio, della ricerca di Ekain Rojo sullo “Sport come rafforzamento dell’immagine della giovane nazione dell’Azerbaijan”, del lavoro di Gustavo Paipe e Maria José Carvalho “La politica dello sport in Mozambico: un’analisi diacronica” o della relazione di Gustavo Bavaresco “La politica municipale dello sport: il caso di studi della regione metropolitana di Curitiba – Panama”.

In questo stesso contesto, le discussioni di maggiore interesse sono state quelle relative alla tradizione sportiva catalana e dello sport a servizio del nazionalismo della regione spagnola. La presenza di diversi relatori provenienti da tutta la penisola iberica ha acceso un ricco e interessante dibattito sull’argomento più sentito dalla Spagna nel 2017: la richiesta di indipendenza della Catalogna, filtrato attraverso gli emblematici occhi dello sport.

Per concludere, molto applauditi sono stati gli interventi di Alina Bernstein e Richard Giulianotti. La prima ha sviscerato il rapporto tra lo sport e le donne nell’età contemporanea, concentrandosi sulla difficoltà della donna di ottenere ruoli di potere, sia da un punto di vista burocratico, sia sul campo, come allenatrice nel corso del XX e del XXI secolo. Giulianotti, uno dei più importanti sociologi dello sport, ha tenuto la sua interessantissima lezione sul ruolo dello sport come paciere internazionale, dando uno sguardo interdisciplinare, fondendo elementi di sociologia nell’analisi degli ultimi venti anni con elementi storici e antropologici nello studio dei due secoli precedenti.