Un anno di storia dello sport

Tommaso Begotti

Società Italiana Storia dello Sport

Il 2022 è stato un anno ricco di appuntamenti per la storia dello sport italiana, tanto in ambito nazionale quanto a livello internazionale, a confermare le incoraggianti prospettive di crescita che stanno caratterizzano il movimento nei tempi recenti. Numerose sono state le iniziative di interesse, anche al di fuori dell’ambito accademico. In tal senso, di particolare importanza è senza dubbio il crescente interesse per lo sport negli insegnamenti di storia contemporanea delle università italiane. Tra le diverse iniziative da segnalare troviamo, nel corso dell’anno passato, i Seminari di Storia dello Sport 2022 organizzati dall’Università di Pisa nell’ambito del corso di Storia Politica dell’Età Contemporanea, tenuto dal prof. Gianluca Fulvetti. In questo ciclo di lezioni hanno trovato spazio gli interventi di Leo Goretti su Sport popolare, sport operaio: classe, nazione, genere (giovedì 21 aprile 2022); Daniele Serapiglia su Sport e politica nei fascismi iberici (martedì 26 aprile 2022); Nicola Sbetti riguardo Le istituzioni sportive internazionali e la guerra nel Novecento (mercoledì 4 maggio 2022); Alberto Molinari, riguardo Il lungo Sessantotto: il conflitto politico nello spazio dello sport (giovedì 5 maggio 2022). Rilevante è stato l’ormai abituale contributo dei seminari di studi della Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea (SISSCo), grazie all’ultimo appuntamento dedicato a La storiografia dello sport in Italia: temi e problemi, tenutosi presso l’Università di Siena lo scorso 11 maggio.

Lo stesso mese di maggio si è rivelato particolarmente fruttuoso per la trattazione della storia dello sport in ambito accademico. L’Università LUMSA ha ospitato la giornata di studi Gli sport equestri italiani nel panorama internazionale (23 maggio), in occasione dei Campionati Mondiali FEI di Rocca di Papa (15-22 settembre). Il 24 maggio è stata invece la volta del convegno Il calcio tra storia, narrazione e formazione, organizzato dal Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia dell’Università di Firenze.

Numerosi sono stati gli eventi organizzati all’estero, nell’ambito di reti di collaborazione consolidate con la ricerca universitaria italiana. Tra i vari appuntamenti, si ricorda la giornata di studi internazionali organizzata dall’Institute of Sport Sciences dell’Università di Losanna (ISSUL) con la collaborazione dell’International University Sports Federation (FISU) e la partnership di GERME (Study and Research Group on Student Movements) e Cité des mémoires étudiantes, dal titolo Students and sports in the world from the 19th century to the present day. Significativo anche il webinar organizzato da Luiz Guilherme Burlamaqui e Jean-Michel De Waele e dedicato allo studio delle figure dei presidenti dei club calcistici. Il seminario, intitolato Football presidents: towards a typology of political cultures si è tenuto tra 15 e 16 settembre. Inoltre va segnalato, tra il 26 ed il 27 agosto, il convegno annuale del Réseau d’Etudes des Relations Internationales Sportives (RERIS), ospitato in modalità remota dalla Józef Piłsudski University of Physical Education di Varsavia e dedicato al tema Beyond the Failing. The non – existent history of international sport and its real impact on sport and non-sports world.

Nei giorni 8 e 9 settembre 2022 si è tenuto a Fisciano il decimo convegno nazionale della Società Italiana di Storia dello Sport, intitolato Lo sport durante il Fascismo. Ricerche storiche e prospettive storiografiche a cento anni dalla Marcia su Roma, patrocinato dal Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione dell’Università di Salerno, che ha ospitato l’evento nelle sue aule del campus universitario di Fisciano, dal Mediterranean Knowledge-International Centre for Studies and Research, e dalla Fondazione Museo del Calcio. L’evento principale è stato preceduto, nel pomeriggio del 7 settembre, dal seminario di ricerca SISSCo La storia dello sport in rapporto alla storia generale, che ha visto gli interventi di: Eleonora Belloni, Patrizia Dogliani, Erminio Fonzo, Rosa Maria Grillo, Guido Panico, Stefano Pivato, Nicola Sbetti e Francesca Tacchi. Al termine degli interventi programmati, il seminario è stato occasione di discussione sulle prospettive accademiche della storia dello sport e sulla sua integrazione con lo studio e l’insegnamento della storia generale.

Le sessioni della prima giornata, aperta dall’intervento di Felice Fabrizio, hanno avuto per temi rispettivamente La fascistizzazione delle istituzioni sportive e Le peculiarità dello sport durante il fascismo: le colonie africane, la partecipazione femminile, i primi tempi del governo Mussolini. Il primo panel, moderato da Eleonora Belloni, ha visto la partecipazione di Enrico Landoni, Alberto Molinari, Massimo Cervelli e Domenico Elia. La fascistizzazione delle istituzioni sportive è stata affrontata attraverso lo studio di casi esemplari come il CONI, l'Unione Velocipedistica Italiana e l'Ente Nazionale per l’Educazione Fisica, ma anche con prospettive di storia locale come quella degli Enti Provinciali Fascisti Sportivi.

La seconda sessione, coordinata da Lorenzo Venuti e con gli interventi di Nicola Sbetti, Claudio Mancuso, Marco Giani e Michele Bassi si è concentrata sullo stato dello sport italiano nei giorni della Marcia su Roma, sullo sport nelle colonie africane, sulla pratica sportiva femminile nelle associazioni di regime e sul confronto tra Italia e Germania nello sport femminile nel corso degli anni Trenta e Quaranta.

I lavori pomeridiani sono stati aperti dal secondo keynote speaker di giornata, Guido Panico, con il suo intervento dal titolo Il racconto, la rappresentazione e il teatro dello sport tra le due guerre e sono proseguiti con le due sessioni successive: Narrazioni e ideologie dello sport fascista ed I gerarchi e lo sport. Nella prima, coordinata da Stefano Pivato, si sono succeduti gli interventi di Sergio Giuntini, Alberto Brambilla, Clement Luy, Didier Rey e Gabriele Fredianelli, dedicati alla narrazione ed alla rappresentazione ideologica dello sport di regime, analizzate attraverso lo studio di temi come il rapporto tra lo sport e l’ambito letterario, il racconto dell’eroe sportivo, le modalità di propaganda applicate ad una disciplina assai popolare come il ciclismo e la prospettiva dei francobolli e della filatelia. Nel panel moderato da Francesca Tacchi si sono invece affrontate le figure dei gerarchi fascisti ed il loro rapporto con la dimensione sportiva. Attraverso gli interventi di Fabien Archambault, Gianluca Fulvetti e Andrea Torre, Michelangelo Borri e Tommaso Begotti sono stati tracciati i ritratti di diversi esponenti fascisti di primo piano impegnati nell’ambito sportivo attraverso la rielaborazione delle tradizioni locali, la promozione dell’attività fisica, la teorizzazione medica o la partecipazione ai direttivi societari, con particolare attenzione ai casi locali.

La seconda giornata del convegno è stata inaugurata dalla presentazione di Patrizia Dogliani che ha approfondito l’ambivalente rapporto tra lo sport, l’internazionalismo ed i nazionalismi tra le due guerre mondiali. In seguito, le sessioni mattutine, con il coordinamento rispettivamente di Paolo Diana e Raffaele Ciccarelli, si sono invece concentrate sull’analisi dei Confronti e relazioni internazionali sportive e de Il regime e le discipline sportive. Nel primo panel Paul Dietschy, Lidia Lesnykh, Deborah Guazzoni, David Imhoof, Daniele Serapiglia ed Edoardo Molinelli hanno presentato, sotto diversi punti di vista, la dimensione internazionale dello sport negli anni del regime fascista, adottando una prospettiva comparativa con gli esempi provenienti da altri paesi. La seconda sessione ha visto gli interventi di Elvis Lucchese, Fabrizio Orsini e Michelangelo Borri, dedicati allo studio delle singole discipline sportive nell’epoca fascista. Attraverso l’analisi del rugby, della scherma e dello sport coloniale italiano, sono state messe in evidenza le diverse modalità con cui il regime fascista si è rapportato con lo sport, esercitando un’influenza diretta o indiretta.

Le due sessioni conclusive pomeridiane si sono invece concentrate sullo studio di casi locali, divisi tra Sport e fascismo nelle province: il Centro-Nord e Sport e fascismo nelle province: il Mezzogiorno. La prima discussione, moderata da Giuseppe D’Angelo, ha visto la partecipazione di Vanni D’Alessio, Matteo Monaco e Pierfrancesco Trocchi, che hanno presentato i casi di Fiume, Brescia e Bologna, mentre la seconda sessione, coordinata da Nicola Sbetti, si è invece dedicata allo studio del rapporto tra fascismo e sport nel Meridione, attraverso le presentazioni di Raffaele Ciccarelli, Francesco Ferrara e Cristina Meduri.

Poco dopo l’appuntamento italiano, si è tenuto l’annuale convegno dell’European Committee for Sports History (CESH), andato in scena a Bucarest dal 21 al 23 ottobre 2023. L’appuntamento, dal titolo Competition and collaboration in sport and physical education from Antiquity to Modern times è stato dedicato all’approfondimento dei temi di competizione e collaborazione in ambito sportivo dall’antichità ai giorni nostri, ed ha visto la partecipazione di numerosi studiosi provenienti nell’arco di ben diciotto sessioni.

Anche la chiusura dell’anno è stata ricca di appuntamenti per gli studiosi di storia dello sport. Il 7 ottobre, in occasione dell’Overtime Festival di Macerata, ha avuto luogo il convegno Sport, moda e abbigliamento nella storia, nato dalla collaborazione tra il festival di racconto ed etica sportiva e la SISS. Infine, dal 17 al 19 novembre, a Roma, è stata la volta del Convegno annuale della Società Italiana delle Storiche (SIS), dedicato allo studio delle tematiche di genere nella storia dello sport, dal titolo Che genere di sport?.

Complessivamente, il 2022 si è quindi chiuso con un bilancio molto positivo per lo studio della storia dello sport in Italia, ampliando ulteriormente le reti di collaborazione ed incontro tra gli studiosi e prospettando nuove possibilità di sviluppo per gli anni a venire.